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Sant’Agata 2025: celebrato il solenne pontificale presieduto dal cardinale Zuppi insieme ai vescovi di Sicilia, presente il vescovo Marciante

Sant’Agata 2025: celebrato il solenne pontificale presieduto dal cardinale Zuppi insieme ai vescovi di Sicilia, presente il vescovo Marciante

La Sicilia celebra Sant’Agata!

La città di Catania ha vissuto con profonda devozione il solenne pontificale in onore di Sant’Agata 2025, uno degli eventi più attesi delle celebrazioni in onore della patrona. La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, alla presenza di tutti i vescovi di Sicilia, un segno di unità e comunione della Chiesa siciliana e universale.

Tra i prelati presenti, anche il nostro vescovo S.E.R. monsignor Giuseppe Marciante, che ha voluto manifestare la propria vicinanza alla comunità catanese in questo momento di fede e tradizione, lo stesso che nei giorni scorsi aveva presieduto la santa messa “Per e con le donne vittime di violenza”. L’evento, come da tradizione, ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli, che hanno affollato la Cattedrale per rendere omaggio alla Santa martire.

Le celebrazioni agatine proseguiranno con la tradizionale processione del fercolo, un momento di intensa emozione e partecipazione popolare, che conferma ancora una volta la forte devozione dei catanesi verso Sant’Agata.

Le parole del cardinale Zuppi

Nella sua omelia, il cardinale Zuppi, presidente della Cei ha così affermato: “La speranza non dobbiamo andare a cercarla lontano, è nel nostro cuore, è in mezzo a noi. Non è una fortuna straordinaria, un azzardo riuscito, un biglietto di lotteria che dobbiamo aspettare per vincere”. La speranza “ce l’abbiamo già. È nella vita nostra, nella vita di tutti i giorni, prendiamola sul serio. La Speranza non è degli eroi o dei fortunati, ma degli innamorati; non è di chi incute paura ma di chi ha un cuore buono perché ama. E qualche volta chi incute paura è più vigliacco di tutti. La speranza non significa evitare le difficoltà, ma affrontarle per vincere, Sant’Agata, che è debole e fortissima, ci spiega con la sua vita, peraltro giovanissima, e non dando lezioni o istruzioni per l’uso, a essere più forti del male, ci aiuta ad essere insieme, ci fa sentire comunità, ci rende davvero cittadini, non spettatori o peggio approfittatori che prendono disinteressati al prossimo perché pensano solo a sé”.

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