Questa poesia vuol essere una lettera di una madre a un figlio, scritta anche a nome del padre. Lettera perché non si riesce più a dialogare, non ci si capisce più, e l’altro è una sorta di muro che non si flette, non riflette. Anche in famiglia. Allora non ci rimane che scrivere:
“Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo.”
Nello smarrimento c’è Qualcuno che ci cerca.
Questo qualcuno si chiama
Speranza!
E ci cerca come un pellegrino diretto alla sua meta:
“Perché ci hai fatto questo?”
Un perché che dev’essere detto anche quando la risposta non è comprensibile nell’immediato.
Don Salvatore Spagnuolo
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