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Funerali monsignor Cosimo Leone, il vescovo Giuseppe: “La morte non ci introduce nel buio, ma ci introduce nelle danze divine della luce”

Funerali monsignor Cosimo Leone, il vescovo Giuseppe: “La morte non ci introduce nel buio, ma ci introduce nelle danze divine della luce”

Foto e audio: Pietro La Monica

Questa mattina, nella Chiesa della Purità di Valledolmo, si sono svolti i funerali di monsignor Cosimo Leone, originario della cittadina madonita e figura di rilievo nella nostra Diocesi di Cefalù. La celebrazione è stata presieduta dal nostro vescovo S.E.R. monsignor Giuseppe Marciante, il quale ha pronunciato un’omelia intensa e carica di emozione, definendo Don Cosimo “un testimone della luce”. Alla funzione hanno preso parte numerosi sacerdoti, il parroco di Valledolmo, don Sandro Orlando, il sindaco di Valledolmo, dott. Angelo Conti esponenti delle confraternite e una grande partecipazione di fedeli, venuti a porgere l’estremo saluto a un sacerdote che ha segnato profondamente la vita pastorale della Chiesa locale.

L’omelia

“Cristo è la luce – ha detto monsignor Marciante – e Don Cosimo ha saputo portare questa luce nella sua vita, nel suo ministero, nel suo modo di accogliere, insegnare, servire. La sua non è stata solo una fede studiata, ma vissuta e condivisa con intensità, anche nei momenti della sofferenza”. Durante l’omelia, il vescovo ha poi ripercorso i passaggi più significativi del ministero di Don Cosimo: parroco a Valledolmo, Petralia Soprana e nella Cattedrale di Cefalù, rettore del Seminario Vescovile, delegato per le confraternite, direttore dell’Ufficio Liturgico e della Musica Sacra, e responsabile dell’Apostolato Biblico. Un cammino pastorale segnato da creatività, cultura e dedizione, sempre animato dal desiderio di servire il Vangelo. Particolarmente toccante è stato il ricordo del salmo 27, tanto amato da Don Cosimo: “Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò timore?”. Parole che hanno fatto da filo conduttore all’intera celebrazione, come eco di una fede che ha accompagnato Don Cosimo fino alla fine.

Il ricordo delle associazioni religiose e del sindaco

Presenti anche membri delle confraternite, che hanno voluto omaggiarlo mostrando gli abiti liturgici da lui ideati, simbolo della sua attenzione ai segni e alla bellezza della fede vissuta nel popolo. Il sindaco di Valledolmo ha espresso, a nome dell’intera cittadinanza, il profondo cordoglio della comunità, ricordando come la sua era “una fede che parlava con il linguaggio della cultura da uomo colto e sapiente qual era. Il suo amore per Valledolmo è stato concreto, lo dimostrano le tantissime opere che ha voluto, guidato e curato come il restauro di alcuni oratori, il ripristino dello storico ordine e tante altre opere. Ci ha insegnato che la fede è una forza collettiva che ci tiene uniti”.

Anche l’Azione Cattolica ha voluto ricordare don Cosimo: “Egli è stato l’insieme di tanti episodi che, nella loro globalità, compongono il quadro di una personalità completa, articolata in un mosaico armonioso fatto di tante tessere, unite dalla sua capacità di valorizzare ogni incontro. Negli anni in cui è stato parroco di questa comunità, Don Cosimo era sempre in mezzo ai fedeli, vicino alla gente: ne ascoltava i bisogni, ne percepiva gli interessi, ne coglieva i limiti e le fragilità, riuscendo a fare sintesi di questo squarcio di umanità per dar vita a una pastorale autentica, capace di valorizzare i talenti di ciascuno.

Anche durante gli ultimi anni trascorsi a Roma, dove era stato accolto nel Capitolo di San Pietro in Vaticano, Don Cosimo aveva continuato a servire la Chiesa con la sua cultura, la sua spiritualità e il suo amore per la Parola di Dio.

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