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Domenica delle Palme 2025, il vescovo Marciante: “spogliarsi delle maschere e camminare verso la verità”

Domenica delle Palme 2025, il vescovo Marciante: “spogliarsi delle maschere e camminare verso la verità”

Foto: Giacomo Sapienza – Il Cefalino

Si è aperta con la tradizionale benedizione e processione delle palme la celebrazione della Domenica delle Palme a Cefalù, presieduta dal vescovo S.E.R. monsignor Giuseppe Marciante. La liturgia, iniziata alle 10:00, ha visto una partecipazione intensa e commossa da parte dei fedeli, riuniti per commemorare l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme e l’inizio della sua Passione.

Nell’omelia pronunciata durante la Messa solenne in Cattedrale, il Vescovo ha offerto una riflessione profonda sul racconto evangelico della Passione secondo Luca, sottolineando come questo testo metta in luce le contraddizioni interiori e le verità nascoste del cuore umano. “Anche noi, carissimi, entrando nella Passione al seguito di Gesù, siamo chiamati a svelare le nostre contraddizioni, le nostre false credenze, le nostre menzogne e ipocrisie”, ha affermato il Vescovo, invitando i fedeli a un cammino di conversione autentico.

Tra i passaggi più toccanti, Marciante ha ricordato la profezia del vecchio Simeone, che nel Tempio preannunciò a Maria che il suo Figlio sarebbe stato un “segno di contraddizione” e che una spada le avrebbe trafitto l’anima. Quella stessa contraddizione, ha spiegato il Vescovo, si manifesta nei personaggi della Passione: Pietro, che giura fedeltà ma rinnega tre volte; Giuda, che tradisce con un bacio, gesto di apparente devozione; Pilato, che riconosce l’innocenza di Gesù ma lo condanna per convenienza politica; Le folle, che passano dall’“Osanna” al “Crocifiggilo” in pochi giorni; Barabba, un assassino liberato al posto del Giusto.

“Il Vangelo ci chiede di uscire dalla doppiezza – ha proseguito – di smascherare la finzione e di abbandonare le maschere che spesso indossiamo per paura o convenienza”. Emblematica, per il Vescovo, la figura del buon ladrone, che riconosce il male commesso e si affida con fiducia a Gesù, ricevendo in cambio una delle promesse più consolanti del Vangelo: “Oggi con me sarai nel paradiso.

Il Vescovo Marciante ha concluso l’omelia con un augurio rivolto a tutta la comunità: “Vi auguro di avere il coraggio di fare verità dentro di voi, nella vostra vita. Solo così possiamo entrare in comunione con il nostro Signore Gesù Cristo“.

L’omelia integrale del vescovo Giuseppe

Carissimi fratelli e sorelle,
abbiamo ascoltato con attenzione, ma anche con profondo coinvolgimento, la Passione di nostro Signore Gesù Cristo, secondo l’evangelista Luca.
Lo stesso Luca racconta che Gesù, quaranta giorni dopo la nascita, fu portato al Tempio per il rito della purificazione della madre e per essere offerto a Dio come primogenito, con il sacrificio di un agnello oppure di una coppia di tortore o di giovani colombe, come prescriveva la Legge di Israele.
Mentre i genitori compivano l’offerta, il vecchio Simeone prese il bambino tra le braccia e, mosso dallo Spirito, pronunciò una profezia rivolgendosi a Maria, sua madre: Egli è posto per la caduta e la risurrezione di molti in Israele, come segno di contraddizione, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori. E a te, una spada trafiggerà l’anima. Nel racconto della Passione che abbiamo ascoltato, Luca fa emergere proprio queste contraddizioni e lo svelamento dei pensieri più profondi, come annunciato nella profezia.

Anche noi, carissimi, entrando nella Passione al seguito di Gesù, siamo chiamati a lasciarci svelare: nelle nostre contraddizioni, nelle nostre false certezze, nelle menzogne e nelle ipocrisie che ci abitano. Solo così possiamo intraprendere un cammino verso la verità: la verità di Dio, la verità su noi stessi. Questo cammino è ben rappresentato dalle folle che, dopo aver assistito alla crocifissione e alla morte del Signore, se ne andarono battendosi il petto: un gesto di riconoscimento della propria responsabilità e colpevolezza. Infatti, dall’“Osanna” al “Crocifiggilo” il passo è breve. Molti personaggi, incontrando Gesù nella sua Passione, vengono smascherati nella loro ambiguità. Pietro, che aveva dichiarato di voler morire con Gesù e seguirlo fino alla prigione, lo rinnega per tre volte: si svela così la sua contraddizione interiore, ma anche quella con la comunità dei discepoli. Giuda consegna Gesù con un gesto di apparente devozione — un bacio — rivelando la doppiezza del cuore.

Pilato, pur riconoscendo l’innocenza di Gesù, lo condanna a morte: qui si svela l’ipocrisia, la paura e l’attaccamento al potere. Pur detenendo l’autorità, sceglie di piegarsi alla pressione, stravolgendo così ogni logica di giustizia. Barabba, un rivoltoso e assassino, viene liberato al posto di Gesù. Il Vangelo della Passione ci invita, carissimi fratelli e sorelle, a uscire dalla menzogna, dall’inganno, dalla doppiezza. L’integrità si raggiunge solo se si ha il coraggio di togliersi la maschera, quella maschera che ci protegge ma allo stesso tempo ci imprigiona nella finzione e nell’ipocrisia. Luca, infine, ci presenta uno dei due malfattori — il cosiddetto “buon ladrone” — come esempio del discepolo autentico: colui che riconosce il male compiuto, ne accetta le conseguenze e si affida alla misericordia di Gesù.

“Noi giustamente,” dice al compagno, “perché riceviamo la giusta pena per le nostre azioni. Lui invece non ha fatto nulla di male”. Parole che richiamano il giudizio dello stesso Pilato sull’innocenza di Cristo. Quest’uomo conclude la sua vita con una preghiera meravigliosa: “Ricordati di me quando verrai nel tuo regno”.
E riceve una promessa straordinaria da Gesù: “In verità ti dico, oggi con me sarai nel paradiso”. Ecco la sincerità, ecco la verità che salva. Il buon ladrone diventa per noi guida nel cammino del discepolato: riconoscere la verità, entrare nel pentimento e così aprirsi alla salvezza. Sarai con me.

Carissimi fratelli e sorelle, auguro a tutti noi di avere il coraggio di fare verità dentro di noi, nella nostra vita. Solo così possiamo entrare in comunione con il nostro Signore Gesù Cristo.

Amen

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