Nel 1968, Papa Paolo VI ebbe una grande intuizione: istituire la Giornata Mondiale della Pace, un’occasione annuale per riflettere e impegnarsi concretamente nella costruzione della pace nel mondo. Con il suo messaggio, rivolto a tutti gli uomini di buona volontà, Papa Paolo VI richiamava alla responsabilità collettiva nel superare le sfide della guerra, della povertà e dell’ingiustizia, invitando ciascuno a diventare protagonista della pace.
Questa visione è stata portata avanti nei decenni successivi dai suoi successori: Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e, oggi, Papa Francesco, che continuano a diffondere la cultura della pace e a proclamare che realizzarla è possibile, ma a condizione che prima vengano abbattute le barriere della povertà e dell’ingiustizia. Ogni anno, il messaggio della Giornata Mondiale della Pace ci invita a rinnovare il nostro impegno per un mondo più giusto e solidale.
Nel 2025, in occasione della 58a edizione di questa giornata, Papa Francesco ha scelto come tema: “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. Questo messaggio, intriso di speranza, richiama la necessità di un rinnovamento profondo a livello spirituale e sociale, per superare le sfide globali che mettono a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del Creato. La speranza, che caratterizza anche l’Anno Giubilare, si fa portatrice di una visione di fiducia e di cambiamento possibile, a condizione che ci affidiamo alla misericordia di Dio.
Papa Francesco invita tutti noi a vedere la pace come un cammino da percorrere insieme, riscoprendo la nostra fraternità come figli dello stesso Padre. Il perdono reciproco e l’amore per gli altri sono i fondamenti su cui costruire una vera pace. In particolare, il Santo Padre suggerisce tre azioni concrete per contribuire alla costruzione di un mondo più giusto:
- Il condono del debito internazionale, per alleggerire i paesi più poveri da un fardello che ne impedisce lo sviluppo e la prosperità.
- L’abolizione della pena di morte, per promuovere una cultura di vita, rispetto e dignità umana.
- La costituzione di un fondo mondiale per eliminare definitivamente la fame, un impegno imprescindibile per garantire che ogni uomo e donna possiedano il diritto a una vita dignitosa e a un futuro migliore.
In un anno giubilare che segna anche l’ottavo centenario del Cantico delle Creature, il messaggio di Papa Francesco ci invita a rendere concreto il nostro impegno per la pace, per la cultura del dialogo e dell’accoglienza. Un’azione di lode a Dio per coloro che perdonano per il Suo amore, e un richiamo forte a vivere in armonia con tutte le creature del Creato.
In risposta a questo invito, francescani secolari e giovani francescani hanno deciso di avviare un’iniziativa chiamata DISAR-MI-AMO-CI, che si svolgerà nei mesi di gennaio e febbraio 2025. Questo progetto vuole essere un’opportunità per vivere in modo tangibile l’impegno di costruire la pace a livello locale, zonale o regionale. Le attività di DISAR-MI-AMO-CI sono pensate per incontrare l’altro, anche chi non condivide la fede cristiana, e per testimoniare l’impegno quotidiano come strumenti della pace, così come fece San Francesco incontrando il Sultano.
Le iniziative saranno realizzate in collaborazione con frati, suore e altre aggregazioni laicali, promuovendo un dialogo interreligioso e interconfessionale, coinvolgendo anche i cristiani delle altre denominazioni, protestanti e ortodossi, per creare un cammino comune di pace.
Questo progetto si inserisce in un contesto di speranza e azione concreta, in cui ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte, per costruire un mondo dove la pace non è un’utopia, ma una realtà possibile, costruita insieme, con l’aiuto della misericordia divina.
Alcuni suggerimenti
Ecco alcuni suggerimenti per iniziative che potreste proporre e organizzare nelle vostre realtà locali:
- Preghiera per la pace: Si potrebbe organizzare una veglia di preghiera a livello parrocchiale, cittadino o diocesano.
- Incontri nelle scuole e università: Un’idea potrebbe essere quella di far ascoltare testimonianze di operatori di pace agli studenti, soprattutto delle scuole superiori e delle università, per riflettere insieme su come ciascuno di noi possa essere costruttore di un mondo migliore.
- Convegni e seminari: Si potrebbero organizzare incontri presso sedi istituzionali o universitarie al fine di presentare il messaggio di Papa Francesco.
- Eventi culturali: Un’opportunità potrebbe essere quella di organizzare un musical, uno spettacolo di danza o un concerto. Questi eventi, oltre a coinvolgere il pubblico in modo creativo, possono trasmettere il messaggio di Papa Francesco in maniera diretta e indiretta, coinvolgendo sia i giovani che gli adulti.
- Proiezione di film o video: Si potrebbero proiettare film o video che trattano le tematiche del messaggio, seguiti da un dibattito che stimoli la riflessione.
- Stand della pace: Si potrebbero allestire stand informativi per diffondere il messaggio di Papa Francesco, anche nelle piazze o sul sagrato delle parrocchie.
- Marcia/Fiaccolata: Un’iniziativa itinerante di testimonianza, preghiera e riflessione per le vie della propria città, per diffondere il messaggio di pace in modo visibile e coinvolgente.
- Internet: Si potrebbe pubblicare il messaggio di Papa Francesco per la 58a Giornata Mondiale della Pace sui siti delle fraternità regionali o locali, su blog personali e sui profili social come Facebook o Twitter, per raggiungere un pubblico più ampio.
- SMS: Una breve frase del messaggio del Papa potrebbe essere inviata tramite SMS agli amici, per far conoscere a tutti il contenuto della Giornata Mondiale della Pace.
Le proposte appena elencate sono solo alcuni esempi di attività che si possono realizzare. Certamente, la creatività di ciascuna fraternità saprà proporre tante altre iniziative. Anche le attività più piccole possono essere molto significative per diffondere il messaggio di pace. Non sono necessari eventi eclatanti, ma tanta passione e buona volontà.
Come afferma Papa Francesco:
“Il disarmo del cuore è un gesto che coinvolge tutti, dai primi agli ultimi, dai piccoli ai grandi, dai ricchi ai poveri. A volte basta qualcosa di semplice come un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito. Con questi piccoli-grandi gesti, ci avviciniamo alla meta della pace e vi arriveremo più in fretta, quanto più, lungo il cammino accanto ai fratelli e sorelle ritrovati, ci scopriremo già cambiati rispetto a come eravamo partiti. Infatti, la pace non giunge solo con la fine della guerra, ma con l’inizio di un nuovo mondo, un mondo in cui ci scopriamo diversi, più uniti e più fratelli rispetto a quanto avremmo immaginato.”
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