Il Sogno diviene Segno tangibile.
Dalla Basilica Cattedrale di Cefalù ai borghi delle Madonie: dallo scintillio dei mosaici ai campanili delle chiese che svettano tra i monti. Tutto è trasfigurato dalla luce del volto di Cristo Pantocratore. Questo è l’Itinerarium Pulchritudinis,un viaggio nella bellezza, che dalla costa tirrenica si spinge nell’entroterra madonita fino alla Valle del Torto, un progetto fortemente voluto da S.E.R Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo della Diocesi di Cefalù. Un “Sogno di Speranza” volto alla creazione di prospettive di lavoro per il mondo occupazionale giovanile e ad abbattere la piaga dello spopolamento che opprime la nostra Terra.
Un modo per dire a giovani di restare; dire ai giovani che non sono soli e che le loro idee e i loro sogni possono dare una svolta al loro futuro se qualcuno dona loro modo di poterli realizzare. Da quel momento in poi, il sogno è davvero diventato realtà con la nascita di un percorso di bellezza, arte, cultura e spiritualità. Ieri, 18 novembre 2024, è stato presentato all’amministrazione comunale di Cefalù, guidati dalla presidente Raffaella Maggiore, insieme ad alcuni dei ragazzi e con il supporto del dottor Valerio Di Vico, responsabile dell’ufficio Beni Culturali ed Ecclesiali della Diocesi di Cefalù, il nuovo percorso dell’Itinerarium Pulchritudinis, sapientemente gestito dalla Cooperativa sociale il Segno.
“Siamo felici in primis che i nostri ragazzi abbiano trovato in questa attività, una loro dimensione. Prendere le redini di questa cooperativa non è stato facile – afferma la referente Raffaella Maggiore – perchè comunque il percorso di visita si è andato implementando negli anni, è molto articolato. Cefalù accoglie tantissime persone, bisogna essere preparati nell’accoglienza e infatti abbiamo seguito percorsi di formazione i quali ci hanno aiutato ad essere abbastanza pronti e strutturati. Devo dire che i visitatori che entrano a contatto con la nostra realtà spendono parole davvero generose e gratificanti”.
“Voglio dirvi grazie, – ha detto il sindaco di Cefalù prof. Daniele Tumminello – questo segnale di incontro tra i nostri ruoli che rappresentiamo, quello che si percepisce è la volontà di avere una circolarità e ritenerci tutti quanti parte di un progetto, di un sistema-paese che vuole fare bene alla nostra città che offre e si offre al turismo nazionale e soprattutto internazionale. Chi viene dall’estero trova a Cefalù tante bellezze, e l’esperienza da vivere appieno la trova sicuramente nella basilica cattedrale e nei suoi tesori. Il vostro lavoro mostra quella vera voglia di lavorare andando verso la giusta direzione con l’accoglienza, far sentire le persone in un’ambiente familiare, vedere anche l’impegno dei giovani, in particolare delle donne, penso che un segno lo lascia”.
Ci sono anche dei volontari molto in gamba che tutti i giorni prestano il loro tempo e la loro opera presso la cooperativa, tra questi il bravissimo Leo, giovane entusiasta della Comunità Alloggio “Regina Elena”: “mi trovo bene – ha detto Leo – sto imparando tante cose, la cultura, mi piace confrontarmi con le persone, sto imparando anche a alcune parole e frasi straniere per poter parlare con i visitatori”.
Visita che si è poi conclusa con l’incontro finale con S.E.R.monsignor Marciante che ha accolto amministrazione comunale e personale della cooperativa Il Segno, con un abbraccio da padre e pastore: “questo itinerario – ha dichiarato Marciante – è un viaggio per conoscere, gustare e vivere un patrimonio culturale unico, ricco di opere d’arte e secolari tradizioni popolari dove ancora natura e uomo convivono assieme. Un prezioso ecosistema in cui una Comunità viva e carica di valori è capace di offrire spazi d’incontro e di scambio culturale. Un incontro con la bellezza che sa emozionare, elevando l’anima e aprire gli occhi alla visione della Verità e portando speranza ai giovani, gli stessi che hanno il diritto a rimanere nella propria terra d’origine”.
Tra le novità, particolarmente apprezzate sono: la quadreria dei vescovi nella screstia, l’uso di tavoli multimediali e visori di realtà aumentata e soprattutto, per la prima volta, la possibilità di contemplare i mosaici appena restaurati e ammirare le tele ricollocate nella loro posizione originale all’interno del presbiterio.
Lascia un commento