La Diocesi intende fare chiarezza sulla posizione di Fra Celestino alla luce delle recenti notizie giunte in Diocesi. Con questa nota, il Vescovo Giuseppe desidera offrire un chiarimento ufficiale, invitando tutti i fedeli alla riflessione e al discernimento nella comunione ecclesiale.
La nota del Vescovo
Avendo appreso che Fra Celestino della Croce (civilmente Pietro FOLLADOR), attualmente incardinato nella Diocesi di Patti (Messina), propone incontri di preghiera e di catechesi e celebra l’Eucarestia nel nostro territorio diocesano e specialmente presso l’abitazione di alcuni privati nella frazione di Finale di Pollina;
Considerato che a motivo dei suoi continui atteggiamenti pubblici di non comunione con la Chiesa Cattolica, con il Santo Padre Francesco e con il suo Vescovo diocesano, Fra Celestino, non avendo manifestato alcun segno di ravvedimento, a norma del can. 1331 §§ 1-2 del Codice di Diritto Canonico, è incorso – con provvedimento di S.E.R. Mons. Guglielmo GIOMBANCO, Vescovo di Patti, datato 02 marzo 2023 – nella pena della sospensione da tutti gli atti di potestà di ordine e di ministero, con il divieto, pertanto, di celebrare l’eucaristia e di porre qualsiasi atto di ministero;
DICHIARO
che la proibizione a Fra Celestino della Croce dell’esercizio pubblico del ministero da parte del suo Vescovo diocesano vale e dev’essere rigorosamente osservata anche nel territorio della Diocesi di Cefalù, riguardo a predicazione, catechesi, celebrazione di sacramenti e sacramentali, e qualsiasi altra attività pastorale.
PROIBISCO
a Fra Celestino della Croce di ascoltare le confessioni nel territorio della Diocesi di Cefalù, revocandogli ai sensi del can. 974 § 2 del Codice di Diritto Canonico la facoltà di assolvere validamente in questo territorio; l’eventuale celebrazione del sacramento della penitenza, tranne in pericolo di morte, sarà quindi invalida e costituirà materia di delitto riservato al Dicastero per la Dottrina della Fede.
Invito i Parroci ad avvertire coloro che frequentano fra’ Celestino della Croce e le sue attività che si tratta di comportamento pericoloso per l’integrità della loro fede e che mina la loro comunione con la Chiesa.
Raccomando che i fedeli della Diocesi rimangano fermi nella Fede e perseveranti nella preghiera per l’unità della Fede della Chiesa nella comunione col Successore di Pietro.
Cefalù, dal Palazzo Vescovile, 24 febbraio 2025.
✠ Giuseppe Marciante
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