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Castelbuono: le Sorelle Povere, custodi del Creato, degli ultimi e dei semplici

Castelbuono: le Sorelle Povere, custodi del Creato, degli ultimi e dei semplici

Questa è una storia di Speranza e di “cura” del Creato.

Nel monastero di Santa Maria degli Angeli a Castelbuono, la Fraternità delle Sorelle Povere, figlie di Santa Chiara d’Assisi, si prende cura degli ultimi e dei più semplici, custodendo ogni giorno il Creato in tutte le sue forme. Alla luce dei recenti fatti di cronaca, come la barbara uccisione del cagnolino Brian a Bufi, abbiamo parlato con la madre badessa, Suor Maria Francesca Adrignolo. Insieme alle consorelle della Fraternità di Castelbuono, oltre ad assistere i poveri, si occupa con dedizione anche degli animali randagi della città madonita.

“Tutto è iniziato quando ho raccolto un gattino”, racconta Suor Maria Francesca. “Pian piano ne sono arrivati altri, e oggi a Castelbuono c’è una rete meravigliosa di volontari che, trovando in noi un punto di riferimento, si sono fatti avanti. Mi aiutano tantissimo, anche a livello economico, donandomi cibo, coperte e cucce. Tra loro ci sono anche professionisti, come alcuni veterinari del posto, che spesso offrono gratuitamente le loro prestazioni. E questo è un dono prezioso, per cui siamo davvero riconoscenti”.

Le Sorelle non si prendono cura solo degli animali, ma anche degli ultimi tra gli ultimi. “Noi svolgiamo un servizio per i poveri e, ci tengo a dirlo, questi poveri che aiutiamo – che io chiamo gli ‘amici del monastero’ – spesso ricambiano con il loro aiuto. Per esempio, alcuni ragazzi che lavorano raccogliendo rifiuti ci danno una mano a pulire il gattile e a smaltire l’immondizia anche fuori orario. Insomma, si è creata una bellissima rete di solidarietà, non solo a Castelbuono, ma anche a Cefalù, dove sono attive alcune associazioni di categoria. Un punto di riferimento fondamentale per tutta la zona delle Madonie è il canile sanitario di Isnello e Petralia, gestito dalla famiglia Macaluso che si sta impegnando tantissimo, offrendo un servizio di grande valore così come la volontaria Veronica Castagna e la veterinaria che lavora lì, molto brava e sempre disponibile per qualsiasi consulto gratuito”.

A Castelbuono non esiste ancora un’associazione ufficiale dedicata alla tutela degli animali, ma sono proprio le Sorelle a prendersi cura del gattile, che è una colonia ufficialmente riconosciuta dall’ASP. Periodicamente, infatti, vengono effettuati controlli per verificare la salute e il numero dei gatti, secondo le normative vigenti. Il loro servizio, silenzioso e instancabile, è in perfetta sintonia con lo spirito della Laudato si’ di Papa Francesco, che ci ricorda come “l’insieme dell’universo, con le sue molteplici relazioni, mostra al meglio la ricchezza inesauribile di Dio”.

Ma questa non è solo una storia di speranza. È un richiamo alla responsabilità di ognuno di noi, temi affrontati spesso dal vescovo Marciante il quale ha tenuto sempre alto l’allarme sulla salvaguardia dell’ambiente, in Sicilia ed in particolar modo nel nostro territorio diocesano, lacerato negli scorsi anni da incendi devastanti e dalla siccità che ha messo in ginocchio l’economia e le speranze delle persone.

“Credo che sia fondamentale diffondere un messaggio di rispetto per la natura e gli animali”, continua Suor Maria Francesca. “La Terra è una sola, la casa comune di tutti, e dobbiamo averne cura. Gli animali non sono un contorno della nostra vita, sono esseri voluti da Dio e dipendono da noi per cibo, riparo e cure. Spesso si sente dire che i gatti ‘si arrangiano’, ma non è così. Chi osserva con attenzione capisce che questi poveri animali, soprattutto nei centri abitati, non possono sopravvivere da soli tra la frenesia umana”.

E così, dalle Madonie, da un luogo antico di silenzio e preghiere, si rinnova ogni giorno un messaggio potente: prendersi cura degli esseri più fragili è un atto d’amore che ci avvicina a Dio, perchè l’adagio è semplice: chi salva una vita, salva il mondo intero.

Giovanni Azzara

Laudato si’ n.87: “Quando ci si rende conto del riflesso di Dio in tutto ciò che esiste, il cuore sperimenta il desiderio di adorare il Signore per tutte le sue creature e insieme ad esse, come appare nel bellissimo cantico di san Francesco d’Assisi”.

«Laudato sie, mi’ Signore,
cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte».

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