Dopo settimane di violenze e sofferenze, è entrata finalmente in vigore la tregua a Gaza, un respiro di sollievo per milioni di persone che vivono nell’incubo della guerra. In questi giorni di fragile calma, c’è dunque la speranza, o almeno noi tutti ce lo auspichiamo, che questo cessate il fuoco possa diventare un trampolino di lancio per giungere ad un definitivo accordo di pace. duraturo e solido. La comunità internazionale e i mediatori hanno lavorato senza sosta per raggiungere questo importante obiettivo, è vero, ora però l’auspicio è che entrambe le parti coinvolte rispettino gli accordi raggiunti.
Non è normale assistere ancora oggigiorno a scenari del genere. Abbiamo forse dimenticato che ismao esseri umani, portati e vocati all’amore, abbiamo perso il concetto di fratellanza. Quel “Fratelli tutti” risuona forte per le vie del mondo, deve essere il leitmotiv di presidenti, re, regine e di tutti coloro che governano. La violenza, i massacri, il sangue che scorre lungo le strade, non fanno altro che fomentare l’odio tra gli uomini, esseri umani, ospiti della casa comune che è la Terra, dimenticandoci spesso di quanto fragile sia la vita dell’uomo, ancor più effimera dinnanzi alla potenza della natura quando decide di muoversi.
Veramente vogliamo ancora tutto ciò? Veramente vogliamo vedere corpi di bambini mutilati, massacrati sotto le bombe, a causa del narcisisimo e dell’orgoglio umano? Tutti noi possiamo fare la nostra parte, partendo proprio dal piccolo, dalla vita di tutti i giorni. Chi usa la prepotenza per sovrastare l’altro, è solamente un fallimento per se stesso.
Le parole del Papa all’Angelus di oggi 19.01.2025
Questa mattina, anche Papa Francesco nel consueto Angelus, ha espresso parole di gratitudine verso coloro che hanno contribuito a questo primo passo verso la fine delle ostilità. “Esprimo gratitudine a tutti i mediatori. È un bel lavoro questo di mediare perché si faccia la pace. Grazie ai mediatori”, ha affermato il Papa. Un riconoscimento importante per chi ha messo in campo sforzi straordinari per raggiungere una tregua che, se rispettata, potrebbe portare a soluzioni più durature. Il Pontefice ha anche sottolineato l’importanza di rispettare immediatamente gli accordi presi: “Spero che quanto è stato concordato venga subito rispettato dalle parti e che tutti gli ostaggi possano tornare finalmente a casa e riabbracciare i loro cari. Prego tanto per loro e per le loro famiglie“. L’emergenza umanitaria a Gaza rimane tragica e continua a richiedere aiuti immediati, con Papa Francesco che ha espresso la speranza che “tutti gli aiuti umanitari raggiungano più velocemente e in grande quantità la popolazione di Gaza che ne ha tanta urgenza“.
Due popoli, due stati: riconciliazione e dialogo
In un appello più ampio al termine dell’Angelus, Francesco ha ribadito che sia israeliani che palestinesi “hanno bisogno di chiari segni di speranza”, e ha espresso l’auspicio che le autorità politiche di entrambi i popoli, con l’aiuto della comunità internazionale, possano trovare una soluzione giusta e definitiva per la creazione di due Stati: “Auspico che le autorità politiche di entrambi, con l’aiuto della comunità internazionale, possano raggiungere la giusta soluzione per i due stati“.
Il messaggio finale di Papa Francesco è un invito alla riconciliazione e al dialogo, con un appello universale per la pace: “Tutti possano dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace. Tutti preghiamo per questo: il dialogo, la riconciliazione, la pace“. Sono giorni particolari, questa tregua sembra davvero una boccata d’aria umanitaria, speriamo lo sia realmente, dovremmo TUTTI chiedere a gran voce, che la diplomazia guidata dall’amore, possa finalmente prevalere sulla violenza, e che i segni di speranza promessi possano diventare realtà per tutti coloro che vivono a Gaza, in Israele e in tutto il mondo.
BASTA GUERRA, BASTA SANGUE: Sì LA PACE NEL MONDO!
Giovanni Azzara
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