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A Montemaggiore Belsito indetto l’Anno Giubilare del SS. Crocifisso, il Vescovo Marciante: “la Croce che salva è il dono della vita di Cristo”

A Montemaggiore Belsito indetto l’Anno Giubilare del SS. Crocifisso, il Vescovo Marciante: “la Croce che salva è il dono della vita di Cristo”

A Montemaggiore Belsito è grande festa!

Il 14 settembre in tutte le chiese del mondo, si celebra l’Esaltazione della Croce, per il paese della Valle del Torto è ancor più motivo di gioia perchè il SS. Crocifisso è il patrono della città. Quest’anno, ricorre il 400° anniversario del ritrovamento del Crocifisso ligneo sepolto e poi ritrovato nel 1625 dal parroco di allora, nei pressi di un antico monastero benedettino. Da quel momento in poi, la devozione per il SS. Crocifisso è divenuta forte e salda fino ai giorni nostri, lo ha ricordato lo stesso Vescovo, S.E.R. Monsignor Giuseppe Marciante durante la sua omelia in occasione della festa di quest’anno: “a Montemaggiore – ha detto – ho trovato un popolo fedele, una fede ricca, soprattutto una fede retta. Gli abitanti di Montemaggiore hanno capito qual è il centro della fede: Gesù Cristo. Per cui onorare con una festa così, bella, ricca e sentita, il centro della nostra fede, Cristo, fa veramente onore non solo a tutti gli abitanti ma al parroco che vi guida, al Vescovo, perché lo riempie di gioia il fatto di vedere una comunità che ha capito profondamente il centro della fede“.

Giubileo e passaggio di testimone

Si chiama «Spes non confundit» la bolla del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025, indetto da Papa Francesco, con al centro il tema della Speranza. Assieme a questo giubileo, Montemaggiore vivrà un anno giubilare tutto particolare, il Vescovo Marciante ha infatti indetto il “Giubileo del SS. Crocifisso”, in occasione proprio del 400° anniversario del ritrovamento di quest’ultimo: “per cui – ha continuato Marciante nell’omelia – con il parroco ci siamo detti: uniamo il giubileo mondiale con il giubileo locale. Quattrocento anni da quando il sacerdote di allora trovò il crocifisso e dove c’era quest’ultimo, vide ardere un fuoco come il roveto ardente di Mosè. Ho pensato dunque, di indire una processione e portare il Crocifisso a Cefalù perché tutti possano conoscerne la bellezza ma possano conoscere la fede di chi custodisce questo tesoro straordinario. La festa che voi festeggiate è nata a Gerusalemme, nel cuore della cristianità”.

Notizia accolta tra gli applausi scroscianti dell’assemblea che ha accolto con immensa gioia questa notizia e tanta emozione visibile negli occhi e nei volti dei presenti. Lo scorso anno la Diocesi e la Città di Cefalù hanno accolto l’urna argentea con le reliquie di San Gandolfo proveniente da Polizzi Generosa e portata in processione all’interno della Cattedrale, quest’anno, come una sorta di simbolico passaggio di testimone, sarà il prezioso Crocifisso di Montemaggiore ad attraversare le strade della città normanna, sede della Diocesi. Il tutto con la collaborazione del parroco Don Salvatore Panzarella, la confraternita, le autorità cittadine e i fedeli montemaggioresi.

La Croce che salva

“Dobbiamo innalzare il vessillo della Croce, – ha concluso Marciante – è necessario perché trionfi nel mondo l’amore misericordioso, non trionfi il veleno dell’odio ma trionfi la pace di Cristo. È importante che noi cristiani riprendiamo in mano, ma soprattutto portiamo nel cuore questo segno straordinario dell’amore di Dio. Chiediamo al Signore che possa sconfiggere i veleni che si insinuano nella comunità cristiana, i veleni l’armonia, la concordia e la pace. La croce che salva è il dono della vita di cristo, per questo noi adoriamo il legno della Croce, Gesù ha dato la sua vita per ciascuno di noi, realizzando in pieno ciò che aveva detto: nessuno ha un amore più grande di chi dona la vita per gli amici”.

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