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Il 3 settembre di 42 anni fa, il brutale assassinio del generale Dalla Chiesa, il presidente Mattarella: “esemplare servitore della Repubblica”

Il 3 settembre di 42 anni fa, il brutale assassinio del generale Dalla Chiesa, il presidente Mattarella: “esemplare servitore della Repubblica”

La sera del 3 settembre 1982 la mafia uccideva a Palermo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Il “prefetto dei 100 giorni”, così è stato definito Dalla Chiesa, l’umo divenuto simbolo della lotta alla mafia ha combattuto la malavita organizzata a Palermo. Nel luglio del 1982 Dalla Chiesa dispose che fosse trasmesso alla Procura di Palermo il cosiddetto rapporto dei 162. Tale rapporto, steso congiuntamente da Polizia e Carabinieri, ricostruiva l’organigramma delle famiglie mafiose palermitane attraverso scrupolose indagini e riscontri. A fine agosto, con una telefonata anonima fatta ai carabinieri di Palermo probabilmente dal boss Filippo Marchese, venne annunciato per la prima volta l’attentato al generale, dichiarando che, dopo gli ultimi omicidi di mafia, «l’operazione Carlo Alberto è quasi conclusa, dico quasi conclusa.

Alle ore 21:15 del 3 settembre 1982, ventiquattro giorni prima del suo sessantaduesimo compleanno, la A112 sulla quale viaggiava il prefetto, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, fu affiancata in via Isidoro Carini a Palermo da una Bmw Serie 5 guidata da Calogero Ganci con a fianco Antonino Madonia dalla quale esplose 30 raffiche di Kalashnikov AK-47, che uccisero il prefetto, la moglie e l’agente della scorta, Domenico Russo. Da quel momento in poi, molte cose cambiarono, celebre è rimasta la frase del Cardinale Pappalardo in occasione dei funerali: «Mentre a Roma si pensa sul da fare, la città di Sagunto viene espugnata dai nemici [..] e questa volta non è Sagunto, ma Palermo. Povera la nostra Palermo».

Le dichiarazioni delle istituzioni

Oggi, a distanza di tanti anni, il ricordo non è svanito, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha così affermato: “Quarantadue anni fa l’aggressione mafiosa interrompeva tragicamente il percorso umano e professionale di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Quel barbaro agguato contro un esemplare servitore della Repubblica rappresentò una delle pagine più funeste dell’attacco della criminalità organizzata alla convivenza civile. Il vile attentato non riuscì, tuttavia, ad attenuare l’impegno per quei valori di legalità e giustizia propri alla nostra democrazia, per la cui affermazione, nei diversi ruoli ricoperti nell’Arma dei Carabinieri e da ultimo come Prefetto di Palermo, il Generale Dalla Chiesa aveva combattuto”.

“Il generale Dalla Chiesa, – ha detto quest’oggi il presidente Schifani – con la sua integrità e il suo impegno incrollabile, ha pagato con la vita il prezzo del suo senso del dovere e della sua fedeltà alle istituzioni. Il mio pensiero va anche a sua moglie, Emanuela Setti Carraro, e all’agente Domenico Russo, vittime innocenti della mano mafiosa. Il loro sacrificio non può essere mai dimenticato. È nostro dovere – conclude – continuare a ricordare e a tramandare la memoria di questi eroi, affinché il loro esempio sia guida per le future generazioni.

Una risposta a “Il 3 settembre di 42 anni fa, il brutale assassinio del generale Dalla Chiesa, il presidente Mattarella: “esemplare servitore della Repubblica””

  1. Avatar Vacca Don Giuseppe
    Vacca Don Giuseppe

    È giusto che si dia risalto ad eventi e fatti che hanno segnato la nostra storia. Questi articoli stimolano a riflettere e a non far perdere la loro *memoria*.

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