«Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta»
Il Cantico delle Creature, scritto da San Francesco d’Assisi è un tripudio di lode al Creato, lo stesso che in questi ultimi anni qualcuno vuole ditruggere lentamente, portando la nostra casa comune sull’orlo del baratro. Ma le tenebre non possono averla vinta.
C’è infatti un elemento fondamentale che lo è soprattutto per la vita di tutti gli esseri viventi: l’acqua. Quest’ultima, come abbiamo visto, è stata al centro dell’omelia del Vescovo Marciante in occasione della festa di Maria SS. di Gibilmanna, Patrona della Diocesi di Cefalù. Proprio l’acqua è stata colei che ha permesso ai tanti soccorritori e volontari di lottare contro le fiamme che lo scorso anno sono state le tristi protagoniste dell’estate nel nostro territorio. Devastazione e paura hanno avuto molta attenzione, anche mediaticamente, nel 2023, un anno da dimenticare almeno dal punto di vista ambientale. Anche Gibilmanna è stata investita da questa orda terrificante, seppur miracolosamente le fiamme devastanti non sono riuscite ad entrare nel perimetro del santuario.
I frati del santuario, quotidianamente si occupano minuziosamente del santuario. E proprio ieri, durante l’omelia, il Vescovo ha voluto sottolineare questo aspetto fondamentale: “carissimi Padri Cappuccini, custodi di questo antico santuario, proprio ieri il Santo Padre Francesco, in occasione dell’86mo Capitolo generale del vostro Ordine, vi ha indicato tre dimensioni di tale servizio: innanzitutto il servizio della fraternità, portare acqua per alimentate la fraternità. Il motto di questo Capitolo infatti è: “Il Signore mi dette dei fratelli per andare per il mondo”. La missione infatti nasce dalla fraternità e il Papa ha parlato, come anche per la sinodalità, della mistica della collaborazione: insegnateci, carissimi fratelli, come si vive la fraternità. L’altro aspetto di questo servizio dell’acqua è l’umiltà: l’acqua si adatta e prende la forma del recipiente. Questo è segno della disponibilità che è l’altra dimensione che il Santo Padre vi ha indicato. Pronti ad andare dove nessuno vuole recarsi. Colgo qui l’occasione per salutarvi con affetto e ringraziarvi per la disponibilità a servizio anche dei vostri confratelli sacerdoti e confratelli parroci ogni qual volta che chiedono il vostro servizio e la vostra presenza. E infine l’acqua per spegnere le liti. L’ultima indicazione del Papa è l’impegno per la pace: “I frati del popolo” vi ha chiamati. Portare la cultura della riconciliazione, essere prossimi a tutti. Questo è il principio della pace, soprattutto essere prossimi ai poveri”. Insieme a loro anche tanti volontari che prestano servizio al santuario, aiutando la fraternità di Gibilmanna nei tanti impegni che vede protagonista il Santuario.
San Francesco, uomo di pace, partì dall’incontro con il lebbroso e ciò è molto indicativo per la vostra vocazione.
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