Anche nella difficile arte del comunicare Maria ci è madre e maestra. Lo è stata per il Figlio Gesù. Lo è stata per ogni Suo discepolo, soprattutto dopo la Sua morte e resurrezione. Lo è per ognuno di noi. Sempre.
Maria di Nazaret nel mondo della comunicazione si consegna o, meglio, si dona a noi come la donna del dialogo. Con Dio e con la storia. Con gli uomini e con gli angeli. Col il tempo fatto di secondi, minuti, ore, giorni, mesi ed anni. E con il “tempo” tutto impastato e lievitato dall’invisibile grazia divina. Quella che genera e illumina la storia della salvezza.
Maria è la “signora” del dialogo con il kronos e con il kairos. Il dialogo nel comunicare resta la sua corsia preferenziale. È attraverso il dialogo che nella coscienza dell’uomo fanno scalo quei messaggi di “vita” che uniscono il Cielo alla terra. Il dialogo è il ricamo più “eloquente” che Maria ha saputo tessere con l’eleganza propria del genio femminile. È possibile “leggerlo” e contemplarlo in modo specialissimo, nella pagina del Vangelo dell’Annunciazione. Dove anche l’annuncio “più divino” di tutta la storia dell’umanità indossa l’abito del dialogo. Questo prezioso dialogo-ricamo Maria l’ha tessuto sul telaio della fede, utilizzando le candide bende di lino dell’umanità. Ma non basta. Per questo Suo pregiatissimo ricamo ha scelto anche dei coloratissimi fili di seta. Quelli che oggi è sempre più difficile reperire e acquistare tra le vetrine dei grandi centri commerciali, delle tante mega metropoli della comunicazione virtuale. Quelle di Facebook, YouTube, Instagram, TikTok. Sono i fili di seta del turbamento che passano per la cruna dell’ago della lucida riflessione. Quelli della ragione che non temono di intrecciarsi con quelli dell’intelligenza della fede. Del domandare. Dell’ascolto attivo. Della fiducia. Fili dorati che hanno evitato ogni incrocio con i like dell’autocelebrazione. Del narcisismo che magnifica se stesso.
Maria ci addita la via della dinamicità del dialogo anche con Dio. Un dialogo che mai potrà “oscurare” la bellezza e la dignità della nostra umanità. Proviamo a pensare un po’ di più a Maria come donna del dialogo. Quello che non teme la ricerca. Quello che implora la conoscenza della Verità a partire dalla Parola e secondo la Parola. Forse ci è più facile accogliere e subire il fascino della Madre di Dio come la donna del silenzio, dell’abbandono e dell’ubbidienza senza se e senza ma. È la spiritualità mariana vincente. Ma se assolutizzata ci porta fuori strada. Anche perché il Suo “Eccomi” si fa cammino con i passi del dialogo. L’eccomi di Maria sgretola ogni possibile forma di pietismo devozionale, di intimismo mistico perché si è cibato della potenza rivoluzionaria della Comunicazione. Quella tra Dio e le Sue Creature. Tra i suoi figli e figlie tutte. Tra di loro. Sulle pagine del tempo.
Don Franco Mogavero
Lascia un commento