Giornata della Memoria 2025: un appello di pace, fraternità e giustizia

Giornata della Memoria 2025: un appello di pace, fraternità e giustizia

Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, è un’occasione per riflettere sui crimini vergognosi commessi durante l’Olocausto, quando milioni di ebrei, insieme a persone di altre fedi e gruppi etnici, furono sterminati con una violenza inaudita. Questo giorno non è dunque soltanto un momento di commemorazione, ma un invito alla consapevolezza, al ricordo e, soprattutto, a un impegno collettivo affinché tali atrocità non possano mai più ripetersi.

L’orrore che non deve essere dimenticato

Nel suo Angelus di ieri, 26 gennaio 2025, Papa Francesco ha ribadito con fermezza: “L’orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi avvenuto in quegli anni non può essere né dimenticato né negato”. Le parole del Santo Padre risuonano forti e chiare: il ricordo dell’Olocausto deve essere mantenuto vivo, affinché la memoria non venga offuscata da indifferenza, revisionismo o negazionismo.

L’umanità ha il dovere di custodire la memoria di quei terribili eventi, non solo come atto di giustizia per le vittime, ma come promemoria per tutti noi. La storia di dolore e sofferenza che ha segnato il XX secolo ci impone una riflessione profonda: come può l’uomo, capace di grandezze straordinarie, abbassarsi a commettere crimini così abominevoli? E come possiamo evitare che simili atrocità si ripetano nel futuro?

Educare alla fraternità e al perdono

Papa Francesco ha aggiunto: “Costruiamo insieme un mondo più fraterno, più giusto, educando i giovani ad avere un cuore aperto a tutti, nella logica della fraternità, del perdono e della pace.” Questo appello all’educazione è il cuore del suo messaggio. I giovani sono i custodi del futuro e devono essere formati con valori di rispetto, solidarietà e amore per l’umanità. La memoria storica non è un fatto passivo, ma una responsabilità attiva: bisogna trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di costruire un mondo che rifiuti ogni forma di odio, discriminazione e violenza.

La fraternità, che il Papa evoca, è la risposta contro le divisioni e le ideologie che alimentano la violenza. È un invito a riconoscere nell’altro un fratello, a non lasciare che le differenze culturali, religiose o etniche diventino motivo di discriminazione, ma di incontro e arricchimento reciproco. La logica della fraternità è quella di un mondo in cui ciascuno trova un posto, dove i diritti umani sono rispettati e la dignità di ogni persona è garantita.

Il perdono come “strumento di pace

Il perdono, altro tema centrale nel messaggio del Papa, è un atto di grande forza. Perdonare non significa dimenticare, ma liberare il cuore dal peso del rancore e aprirlo alla pace. È un invito a non perpetuare la violenza, a non alimentare l’odio, ma a lavorare per la riconciliazione e la comprensione reciproca. Solo attraverso il perdono possiamo davvero ricostruire la fiducia e promuovere una pace duratura.

Un impegno condiviso per il futuro

Ogni anno, il Giorno della Memoria ci richiama alla consapevolezza che il nostro impegno per un mondo migliore deve essere costante e collettivo. La memoria non è solo commemorazione, ma un richiamo all’azione. L’umanità ha visto il male in tutta la sua crudeltà, ma ha anche visto la forza della speranza e della resistenza. Non possiamo permettere che l’indifferenza prevalga, che la storia venga ignorata. Papa Francesco ci invita, oggi più che mai, a costruire un mondo più giusto e fraterno, dove il rispetto per ogni vita umana sia il fondamento di tutte le relazioni. Questo richiede un cambiamento di cuore e di mentalità, un rifiuto di ogni forma di violenza e di crimine contro l’umanità, e un impegno costante a promuovere la pace e la giustizia. Solo così, in un mondo che guarda al passato per non ripetere gli errori, potremo davvero sperare in un futuro di serenità, rispetto e fraternità.

Oggi, in memoria delle vittime dell’Olocausto, ricordiamo che ogni passo verso la pace e la giustizia è un passo verso un mondo che rifiuta l’odio e abbraccia l’umanità in tutta la sua diversità.

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