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Seconda riflessione per l’Avvento 2024: “la calunnia è figlia della maldicenza”

Seconda riflessione per l’Avvento 2024: “la calunnia è figlia della maldicenza”

In questo periodo di Avvento, continuiamo con una serie di brevi riflessioni del vescovo di Cefalù, S.E.R. Monsignor Giuseppe Marciante, sul tema della Calunnia, un vizio che purtroppo colpisce e lacera anche le Comunità ecclesiali.

Seconda riflessione del Vescovo

La calunnia è figlia della maldicenza: maledicĕre equivale a maledire, al dire male di una persona. Un cristiano è chiamato a benedicĕre a benedire il prossimo (cfr. Gc 4,11-12); a saper spendere parole buone anche quando è difficile trovarne. Una calunnia e una maldicenza, una volta lanciate contro qualcuno, sono veramente difficili da cancellare. A tal proposito, riportiamo un episodio della vita di San Filippo Neri, il “santo della gioia”, vissuto nella Roma del XVI secolo.

A una donna che confessava di aver sparlato di alcune persone, San Filippo diede una penitenza insolita. Dopo averle impartito l’assoluzione, le disse: “Torna a casa, prendi una gallina e spenna le piume lungo la strada mentre vieni di nuovo qui”. La donna seguì l’istruzione e, una volta tornata, San Filippo le disse: “Ora torna indietro e raccogli tutte le piume che hai fatto cadere”. La donna protestò, spiegando che era impossibile: il vento le aveva disperse ovunque. Fu allora che San Filippo le fece notare la lezione: “Vedi, come è impossibile raccogliere le piume una volta disperse così è altrettanto impossibile riprendere le parole di mormorazione e calunnia una volta pronunciate”.

L’episodio è presente anche nel film “Preferisco il Paradiso” in cui San Filippo Neri è magistralmente interpretato da Gigi Proietti.

Fonte: Rai – “Preferisco il Paradiso” di Giacomo Campiotti

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