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Papa Francesco: “mafia e corruzione impoveriscono la Sicilia, la vostra è terra di Speranza”

Papa Francesco: “mafia e corruzione impoveriscono la Sicilia, la vostra è terra di Speranza”

Papa Francesco ha ricevuto docenti e studenti dello Studio Teologico San Paolo di Catania.

Durante l’incontro, il Papa ha sottolineato l’importanza della formazione teologica e culturale come strumento al servizio della gente, in particolare dei poveri e degli ultimi. “La vera formazione – ha affermato Francesco – non può rimanere chiusa nei seminari o nelle aule universitarie, ma deve scendere nelle strade, fra la gente, specialmente fra chi soffre”, un’esperienza di ecclesialità, che pone l’uno accanto all’altro, nella diversità delle vocazioni e dei doni e nella ricerca di vie nuove di evangelizzazione.

L’importanza del ruolo delle donne e i testimoni della fede

Il Santo Padre ha rinnovato dunque il suo appello ad un impegno ecclesiale e sociale che vada oltre la mera denuncia, invitando i presenti a essere protagonisti di un cambiamento profondo, capace di rispondere alle sfide della povertà, dell’emarginazione e della violenza. Ha parlato del ruolo importante delle donne siciliane, in particolare delle studentesse, inserite nelle comunità ecclesiali con compiti di responsabilità pastorale, di insegnamento della religione e accademico.

“Nel corso degli anni – ha detto il pontefice – è aumentato tra voi il numero delle studentesse, che oggi nelle vostre comunità ecclesiali sono inserite con compiti di responsabilità pastorale, di insegnamento della religione e accademico: anche questo è un segno dei tempi, in un territorio dove la donna è stata spesso svalutata nel suo ruolo sociale. Ma non dimentichiamo che la Sicilia è la patria delle sante martiri Agata e Lucia, che sono state “seme” di fede robusta, capace di rinnovarsi e di generare sempre nuovi testimoni, come ad esempio, nel nostro tempo, i Beati Giuseppe Puglisi e Rosario Livatino. La Sicilia ha bisogno di uomini e donne che sappiano guardare al futuro con speranza e formino le nuove generazioni ad essere libere e trasparenti nella cura del bene comune, per debellare povertà antiche e nuove“.

Giovani e migranti

La Sicilia si va spopolando con maggiore frequenza. Lo stesso vescovo Marciante, proprio in questi giorni, ha parlato di questi due temi fondamentali a margine del Meeting nazionale dei Geoparchi UNESCO a Petralia Sottana, giovani e migranti sono, e devono essere infatti, grandissime risorse per i nostri territori sempre più colpiti dallo spopolamento e dal calo demografico.

“Che la Sicilia non perda il sangue giovane, che è andato a studiare! Sappiate testimoniare – ha proseguito Francesco – che la cultura e la formazione di uno Studio Teologico sono a servizio della gente, dei poveri, degli ultimi. Nella vostra terra, che è stata sempre un crocevia di popoli, approdano tanti migranti e molti si fermano integrandosi: vi esorto ad essere accoglienti, ad essere creativi nella fraternità. E questo impegno sarà più fecondo se saprete dialogare con le culture e le religioni degli altri popoli del Mediterraneo, che guardano con speranza al futuro. Per favore, non spegniamo la speranza dei poveri, di quei poveri che sono i migranti! Voi siete accoglienti con i migranti. Integrare i migranti. Per voi c’è anche la sfida dei migranti musulmani: di come integrarli e aiutarli a entrare nelle diocesi“.

L’incontro ha suscitato un forte impatto, con l’invito del Santo Padre a riflettere sul proprio impegno per una società più giusta, solidale e libera dalle ingiustizie che la Sicilia, spesso, è costretta a subire.

Giovanni Azzara

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