A distanza di 400 anni, l’attività di Frate Umile rimane una delle testimonianze di fede e arte tra le più importanti del territorio madonita e siciliano.
L’evento promosso dal Comune di Petralia Soprana, e dalla Diocesi di Cefalù, insieme alla Parrocchia Santi Apostoli Pietro e Paolo in Petralia Soprana, affidata a Don Calogero Falcone, e l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiali della Diocesi di Cefalù diretto dal dott. Valerio Di Vico. Le due giornate hanno visto la presenza delle Comunità che ne custodiscono le opere, testimonianze concrete di un’arte profondamente unita alla fede. Nelle chiese di Petralia Soprana, sono state esposte alla venerazione e alla contemplazione i Crocifissi di Frate Umile custoditi a Caltavuturo e a Collesano. A questi si aggiunge anche la pregevole statua lignea di San Calogero che si venera a Petralia Sottana.
A fare gli onori di casa, Don Calogero Falcone che ha accolto tutti i convenuti ringraziandoli per la loro attiva partecipazione. La comunità parrocchiale si è resa subito disponibile per la buona riuscita dell’evento. A seguire, Pietro Macaluso, sindaco di Soprana il quale ha detto: “Oggi siamo qui proprio perché come amministrazione comunale crediamo fortemente nella valorizzazione culturale e spirituale di questo frate. Mi auguro che si possa creare quel presupposto, quella rete tra tutti i comuni dove sono custodite le opere di Frate Umile. Il mio invito che rivolgo ai sindaci è quello di poter sottoscrivere, se così possiamo dire, un patto di intendimento per proseguire questo percorso e quindi non lasciare questa manifestazione fine a sé stessa, condividendo questa unione con le nostre comunità. Frate Umile – ha proseguito – ci ha donato un’eredità importante, e noi siamo i custodi e siamo quelli che dobbiamo ancor di più dare merito all’opera che lui ha lasciato a noi”. Presente anche Antonello Cracolici, Presidente “Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia” della Regione Siciliana che ha finanziato l’evento, e il Prof. Giuseppe Fazio, storico dell’arte il quale ha tenuto una conferenza sulle opere di frate Umile.
Presente il vescovo di Cefalù S.E.R. monsignor Giuseppe Marciante che ha sottolineato l’unità della fede che ha permesso di poter unire le varie comunità nel portare a Petralia Soprana quelle che sono le altre opere di Frate Umile. “La cultura a contatto con il sacro, – ha affermato il vescovo durante il suo intervento – acquista un’anima, uno spirito. Culto e cultura possono essere alleati, questa sera lo stiamo vivendo assieme, ci stiamo accorgendo che questa alleanza è veramente possibile. Grazie a fra Benedetto Passafiume, guardiano del convento San Nicola di Cefalù (1645) sappiamo che frate Umile era un ardentissimo devoto della Passione del Signore, basta guardare i Crocifissi e noi ci accorgiamo che questa ardente devozione è veramente forte e grande. Mangiava pane ed acqua, faceva dunque penitenza e questo ci riporta all’arte antichissima degli iconografi, i quali si mettevano in preghiera e facevano appunto penitenza. Quindi un’opera d’arte è confronto di preghiera, qui c’è l’anima dell’opera d’arte. I sentimenti di Frate Umile quando realizzava queste opere d’arte, ci testimoniano un grande impegno, una grande fede, un connubio tra arte e sentimenti religiosi. Il Segno della Croce – ha concluso – è la forma che la forza dell’amore di Dio in noi, cioè la grazia, può assumere: In Hoc Signo Vinces”.
La giornata di ieri si è conclusa con un Concerto di Musica Sacra del Maestro Alessandro Valenza a cura dell’Ensemble “Harmonia Mundi”.
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