Con la S. Messa domenicale del 27 ottobre pomeriggio si è conclusa a Cefalù, presso l’hotel Sabbie d’oro “S. Lucia” il primo fine settimana del nuovo LabPFSicila organizzato dall’Ufficio di Pastorale della Famiglia della Cesi.
Circa 50 coppie di sposi, tra cui molti giovani, 20 bambini e alcune persone singole hanno iniziato il nuovo percorso laboratoriale di formazione per Tutor di Comunità nell’ambito dell’accompagnamento delle famiglie.
Il LabPFSicilia, elaborato dalla Commissione Regionale presieduta da Rosmarì e Vito Di Leo con don Calogero Tascone, si propone l’obiettivo di formare figure professionali che diventino punti di riferimento per le famiglie che hanno bisogno di ascolto e supporto nelle varie fasi della vita e, in particolare, in quelle difficili. Così mons. Fragnelli, vescovo di Trapani e delegato della CESi per la Famiglia.
Alla fine del percorso le persone formate, con le competenze relazionali e organizzative acquisite, saranno in grado di costruire legami tra le famiglie del territorio e favorire la ricerca di un vero benessere all’interno delle famiglie e tra famiglie dello stesso ambiente.
Il laboratorio è pensato in due edizioni: Vita di Coppia e Genitorialità. Nell’anno formativo 2024-2025, che prevedeva l’avvio dell’edizione “Vita di coppia”, soso stati attivati quattro percorsi laboratoriali: La famiglia nei cambiamenti della vita; I primi anni del matrimonio; Fidanzati e conviventi in preparazione al matrimonio; I separati e le coppie in nuova unione.
La lezione inaugurale, tenuta dal vicepreside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II di Roma prof. Gilfredo Marengo, ha aiutato i partecipanti a focalizzare l’attenzione da un lato sulla storia della pastorale familiare in Italia e dall’altro sulla urgenza di dare vita a un nuovo dinamismo virtuoso che crei occasioni di incontro tra famiglie e riporti al centro del matrimonio stesso la fede in Cristo.
In questo senso, la pastorale familiare ha il compito di prendersi cura delle coppie, dei singoli e delle famiglie in difficoltà facendosi carico di accompagnare tutti all’incontro con il Signore che dà senso alla vita.
Il rito della chiamata per nome, presieduto dal vescovo Fragnelli, inserito in una logica di catecumenato matrimoniale di riscoperta della fede, ha dato ai partecipanti la possibilità di “coscentizzare” l’impegno assunto dinanzi alla Chiesa di formarsi bene per accompagnare bene gli altri.
Nei vari gruppi laboratoriali di sabato pomeriggio e domenica, infine, si sono gettate le basi per un percorso amicale, coinvolgente e fruttuoso.
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