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Comunicazioni Sociali 2025, Papa Francesco: “sogno una comunicazione capace di parlare al cuore”

Comunicazioni Sociali 2025, Papa Francesco: “sogno una comunicazione capace di parlare al cuore”

Si celebra oggi la LIX Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2025, nella festa di San Francesco di Sales, Patrono dei Giornalisti.

Come da tradizione, anche quest’anno Papa Francesco ha pubblicato il messaggio rivolto ai giornalisti e agli operatori della comunicazione, sottolineando l’importanza di una comunicazione responsabile e capace di generare speranza, soprattutto in un tempo segnato dalla disinformazione e dalla polarizzazione. Un invito, il suo, a mettere al centro della comunicazione la responsabilità verso gli altri e a disarmare la comunicazione aggressiva che spesso semplifica la realtà e fomenta paura e odio: “Troppo spesso – si legge nel testo – oggi la comunicazione non genera speranza, ma paura e disperazione, pregiudizio e rancore, fanatismo e addirittura odio. Troppe volte essa semplifica la realtà per suscitare reazioni istintive; usa la parola come una lama; si serve persino di informazioni false o deformate ad arte per lanciare messaggi destinati a eccitare gli animi, a provocare, a ferire. Ho già ribadito più volte la necessità di “disarmare” la comunicazione, di purificarla dall’aggressività. Non porta mai buoni frutti ridurre la realtà a slogan”. Da qui dunque, la proposta di un vero e proprio rinnovamento del lavoro dei comunicatori, ispirato dallo spirito del Vangelo, volto alla promozione della speranza e della bellezza anche nelle situazioni più difficili.

Papa Francesco poi parla di un sogno, personale, di comunione: “Sogno – scrive – una comunicazione che sappia renderci compagni di strada di tanti nostri fratelli e sorelle, per riaccendere in loro la speranza in un tempo così travagliato. Una comunicazione che sia capace di parlare al cuore, di suscitare non reazioni passionali di chiusura e rabbia, ma atteggiamenti di apertura e amicizia; capace di puntare sulla bellezza e sulla speranza anche nelle situazioni apparentemente più disperate; di generare impegno, empatia, interesse per gli altri”. Troppe volte, infatti, capita che la dignità umana non venga riconosciuta, una comunicazione feroce, infatti, porta solo ad illusioni e paura, soffocando così la speranza.

Quest’anno, tale evento prende vita proprio il 24 gennaio, festa di San Francesco di Sales all’interno del Giubileo della Speranza. Il Giubileo infatti, come occasione di grazia, è un chiaro invito a praticare una comunicazione che sia strumento di guarigione, costruzione di ponti e diffusione di una cultura della cura: “Il Giubileo – prosegue il pontefice nel messaggio – ci ricorda che quanti si fanno operatori di pace «saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). E così ci apre alla speranza, ci indica l’esigenza di una comunicazione attenta, mite, riflessiva, capace di indicare vie di dialogo. Vi incoraggio perciò a scoprire e raccontare le tante storie di bene nascoste fra le pieghe della cronaca; a imitare i cercatori d’oro, che setacciano instancabilmente la sabbia alla ricerca della minuscola pepita. È bello trovare questi semi di speranza e farli conoscere. Aiuta il mondo ad essere un po’ meno sordo al grido degli ultimi, un po’ meno indifferente, un po’ meno chiuso. Sappiate sempre scovare le scintille di bene che ci permettono di sperare. Questa comunicazione può aiutare a tessere la comunione, a farci sentire meno soli, a riscoprire l’importanza del camminare insieme”.

Da queste parole dunque, possiamo trarre e far nostro quello che vuole essere il significato del messaggio di Francesco, ossia raccontare storie di speranza praticando una comunicazione di “guarigione” per costruire tutti assieme un futuro migliore.

Giovanni Azzara

LIX Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2025

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