Questa mattina, nella splendida Cattedrale di Cefalù, si è tenuta l’edizione 2025 della Redditio Symboli, la solenne e pubblica professione di fede che affonda le sue radici nell’antichità.
Nei primi secoli della Chiesa infatti, i catecumeni, ossia coloro che si preparavano al Battesimo, riconsegnavano al Vescovo, in presenza del popolo cristiano, il Credo: il Simbolo della fede. Dopo averlo ricevuto, studiato e imparato a memoria, essi lo restituivano come segno del loro impegno a viverlo quotidianamente. Non si trattava solo di parole scritte su un pezzo di carta, ma di un credo inciso nel cuore e nella vita di ciascuno.
Oggi, la Redditio Symboli rappresenta la testimonianza di quanti concludono il cammino dei diciottenni e iniziano un nuovo percorso di maturazione nella comunità cristiana, un passo che li conduce all’età adulta della fede.
Nel corso dell’omelia, il vescovo Giuseppe ha sottolineato il valore dell’incontro: “Incontrarsi è sempre una gioia, perché incontrarsi significa riconoscersi, significa accogliersi, significa fare insieme un pezzo di strada“. Ha poi evidenziato come la fede sia un cammino che non si conclude mai, ma che si rinnova costantemente: “Il cammino della catechesi non è un cammino intellettuale per imparare delle nozioni, ma un percorso che si fa con Gesù. Man mano che si cammina con Lui si acquista sempre più la certezza e la credibilità della fede“.
Un tema centrale dell’omelia è stato il valore della fede come porta che si apre all’incontro con Dio e con gli altri: “La fede è una porta. Se non parti dalla porta della fiducia, non riesci a incontrare nessuno“. La fede, ha aggiunto il Vescovo, non è un’idea astratta su Dio, ma un’esperienza concreta di vita: “Non è un preconcetto appreso per sentito dire, ma una soglia da attraversare, un ingresso che ci porta a fare esperienza di Dio“.
A confermare questa visione, Sua Eccellenza ha ricordato alcune figure esemplari che, con la loro vita e testimonianza, hanno guidato altre persone e altri giovani alla fede. Fratel Biagio Conte, missionario laico di Palermo, ha dedicato la sua esistenza agli ultimi, incarnando il Vangelo nella sua missione di accoglienza e solidarietà. Don Pino Puglisi, sacerdote martire ucciso dalla mafia, ha seminato speranza e fede nei cuori dei giovani del quartiere Brancaccio. Carlo Acutis, proclamato beato, presto anche Santo, è un modello di santità giovanile, dimostrando che la fede può essere vissuta pienamente anche nell’era digitale.
La Redditio Symboli è quindi un momento di grande valore spirituale per i giovani che scelgono di confermare pubblicamente la loro fede. Come ha detto il Vescovo Marciante, “L’importante è il desiderio di entrare. Quando cerco di capire il senso del mio viaggio, ho bisogno della fede.”










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